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Domenica 19 novembre
la sala del Centro Civico ha ospitato una giornata della Deputazione di
Storia Patria per le province parmensi per l'anniversario di due secoli
dalla creazione del comune di Sorbolo.
Dopo l'introduzione del sindaco
Franco Picelli, anche un rappresentante dell'amministrazione gemellata
di Viriat ha portato il suo saluto.
L'Architetto Marco Pellegri,
presidente della Deputazione di Storia Patria ha introdotto i conferenzieri
di questa giornata di seminario confezionata dal comune con la collaborazione
di Roberta Conversi e Roberto Macellari.
Pellegri ha iniziato i lavori
partendo dal quel marzo 1806 quando durante il periodo napoleonico vennero
creati 13 nuovi comuni nel parmense tra cui Sorbolo.
Quattro gli elementi distintivi:
la campagna, il borgo, la chiesa e il ponte.
Primaria attività
dell'epoca era l'agricoltura e tra le varie coltivazioni figuravano canapa,
gelso e riso nelle zone di Coenzo, Enzano e Ramoscello. |
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Un migliaio di abitanti risiedevono
nelle campagne e solo un'ottantina di persone nel borgo. Sorbolo, curioso
a dirsi, era anche un luogo di villeggiatura, i palazzi Gruppini e Lalatta
ne sono la testimonianza.
La chiesa intitolata a San
Faustino e Giovita era annessa ad una scuola ed un "ambulatorio medico"
dove prestavano servizio un dottore e un chirurgo condotto.
Il ponte costruito in muratura
nel 1100, ha subito molte vicissitudini e diverse ricostruzioni ed aveva
nelle sue immediate vicinanze un ospizio e la stazione dei cavalli.
Elena Rimondi, archivista
ha riorganizzato e riordinato le carte custodite presso il comune di Sorbolo.
Tra le lettere esposte al
Centro Civico anche quella del 20 marzo 1806 con cui veniva incaricato
Gioanni Pinetti come "maire" del paese. |
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Nel 1806 siamo in pieno periodo
napoleonico ed il territorio secondo le normative francesi é organizzato
in dipartimenti, cantoni, distretti e infine comuni.
Con la seconda missiva (in
francese - lingua ufficiale) vengono trasmessi due decreti e si assegnano
le frazioni di Ramoscello e Casaltone.
A Giugno vengono annessi
al territorio di Sorbolo: Coenzo, S.Iorio, Frassinara, Bersagnetto.
Il 10 luglio il vice prefetto
comunica la definizione delle frazioni parte integrante del comune: tutti
i territori di quà dall'Enza (Sorbolo e Casaltone), si confermano
tutte le frazioni con la sola esclusione di S.Iorio.
Nel 1807 viene realizzato
il registro di stato civile con un primo censimento reale della popolazione,
sostituendosi a quelli parrocchiali.
Altra novità la commissione
vaccina e si inizia la prima vaccinazione di massa contro il vaiolo, vera
calamità di quel periodo. |
Roberto Socci |
Lamberto Soliani (dell'Università
di Parma) ha inquadrato i cambiamenti tra 1800 e il 2000 della popolazione
mondiale, fotografando alcuni momenti della nostra storia e quanto l'organizzazione,
l'istruzione e il miglioramento della qualità della vita abbia influito
sui numeri degli abitanti di questo pianeta passati dal miliardo di persone
del 1804 contro i sei miliardi toccati nel 1999.
La professoressa Alba Mora
dell'ateneo parmigiano ha invece confrontato tre momenti storici dei territori
parmensi: da Ferdinando di Borbone sovrano conservatore vecchio stile lontano
dai temi illumistici di fine settecento, al periodo napoleonico che ha
ammodernato Parma, fino a Maria Luigia che ha proseguito sulla falsariga
del precedente governo francese.
L'apprezzato archivista
Roberto Spocci ha invece ricordato "Istruzioni a Podestà" i quattro
volumi di Mauro Lalatta, una vera e propria enciclopedia su leggi e amministrazione.
Dalle norme si evince come si viveva all'epoca, come si decidevano
elezioni, ruoli e comportamenti sociali. Tra le curiosità, ad esempio,
tutte le case dovevano avere un controsoffitto di gesso e canne perché
ottimo materiale inifugo per evitare, in caso di incendio, raggiungesse
le travi in legno. |
un momento dell'inaugurazione
della mostra |
Daniele Fava, autore della
Buja di Bogolese, e collaboratore della Deputazione ha ricercato e ricostruito
dagli articoli della Gazzetta di Parma del1875 un caso di conflitto d'interesse.
Un gruppo di Sorbolesi tra
cui il marchese Sergio Lalatta si era reso conto che la presenza delle
risaie era motivo di febbri intermittenti (la malaria) che colpiva oltre
la metà della popolazione del paese e si domandava pubblicamente
sulle pagine della Gazzetta di bonificare la zona sostituendo le risaie
con altre coltivazioni, forte anche di una legge che tutelava i cittadini
proprio in questi casi.
La risposta negativa da parte
del sindaco di Sorbolo - proprietario terriero e produttore di riso- non
si fece attendere, che con il sostegno di altri burocrati e della Gazzetta
stessa fece naufragare le richieste di questo comitato.
Durante la sessione pomeridiana
sono intervenuti Roberto Macellari, dei Musei civici di Reggio che ha ricostruito
il primo millenio avanti Cristo dell'area di Sorbolo allora popolata da
Etruschi e Celti; Massimo Galli ha indagato sul culto di San Faustino e
Giovita patroni del paese. |
Roberta Conversi curatrice della
giornata di studio ha invece ricordato gli insediamenti medioevali nelle
nostre terre e Massimo
Guenza la presenza importante
dei frati pontieri nel XIII secolo. Altre testimonianze importanti sono
state quelle di Franca Zanichelli
del Parco del Taro su "Antichi
habitat padani" Mauro Cremaschi dell'università di Milano
su come si é modificato il territorio sia per intervento della natura
che dell'uomo.
Da questo seminario nascerà
un volume con tutti gli atti che verrà pubblicato nel 2007.
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